Psicomotricità Funzionale e morfosintassi

Proposta di esperienze motorie educative volte a rafforzare l’apprendimento linguistico morfosintattico nei bambini della scuola dell’infanzia.


Il presente progetto di tesi ha tentato di creare un piccolo ponte tra la Psicomotricità Funzionale e un ramo della Linguistica che prende il nome
di Morfosintassi.


Alla luce delle ultime e più rilevanti ricerche scientifiche sullo sviluppo morfosintattico e, attenendomi ai fondamenti teorici psicomotorio funzionali e al principio sistemico, l’idea è stata quella di proporre una serie di esperienze educative, volte a potenziare la produzione e comprensione linguistica morfosintattica e, di conseguenza, favorire la crescita espressiva e la comunicazione nel bambino della scuola dell’infanzia, dai 3 ai 6 anni di età circa.

Considerata l’importanza del corpo nei processi di apprendimento linguistico, quelle proposte sono tutte esperienze ludiche che prevedono il coinvolgimento del movimento, dell’azione, del dinamismo.


All’interno del dominio della morfosintassi italiana, le esperienze hanno fatto riferimento, in modo particolare, a quattro aree considerate fragili nello sviluppo morfosintattico del bambino, e soprattutto del bambino con difficoltà linguistiche: la flessione della terza persona plurale dell’indicativo, gli articoli determinativi, i pronomi clitici oggetto e gli ausiliari.


Tutti i giochi proposti si sono affidati al principio di globalità in quanto il fine ultimo dell’intervento psicomotorio funzionale è quello di potenziare le abilità della persona, per favorirne uno sviluppo armonico.


Non è stato affatto semplice realizzare quanto mi ero proposta; mi auguro, in ogni modo, che il presente lavoro possa rappresentare una valida opportunità per rafforzare l’apprendimento linguistico morfosintattico nei bambini.