Il bilinguismo: una realtà da conoscere, promuovere e supportare
Iniziamo oggi un cammino (lungo quattro articoli) dedicato a un argomento di grande attualità e importanza: il bilinguismo.
L’obiettivo di questi brevi contributi consiste nel diffondere informazioni semplici e aggiornate su questa tematica, cercando di colmare il divario tra la percezione pubblica del bilinguismo e i risultati della ricerca.
Quadro introduttivo

Spesso sentiamo parlare di MULTI, PLURI e BILINGUISMO: che cosa significano questi termini?
La parola “Multilinguismo” si riferisce propriamente all’uso di più lingue in una comunità.
Il termine “Plurilinguismo”, invece, riguarda l’utilizzo di più lingue da parte di un individuo.
“Bilinguismo” che, etimologicamente , significa “uso di due lingue” è in realtà un termine generale che viene solitamente impiegato come sinonimo di plurilinguismo.
Per cui, correttamente, dovremo dire: L’alto Adige è una comunità multilingue, mentre Maria è plurilingue/biligue.cartelli-1222688914

Come si presenta il bilinguismo oggi?
Sebbene spesso si consideri il bilinguismo come una “condizione speciale”, circa il 65% della popolazione mondiale utilizza ogni giorno almeno due lingue.
In Italia le persone bilingue sono molti milioni; infatti, oltre al bilinguismo fra l’italiano e altre lingue maggiori (il cinese, l’arabo ecc.), è ancora molto diffuso il bilinguismo fra l’italiano e uno dei tanti dialetti parlati sul territorio.
Quindi, parliamo di bilinguismo anche in riferimento all’italiano e al dialetto?
Assolutamente sì; i dialetti sono considerati a tutti gli efffetti delle lingue. Pertanto, è bilingue anche colui/colei che parla italiano e ladino, italiano e sardo, italiano e cimbro e via dicendo.
Ma…che cosa significa esattamente essere bilingue?
In un’accezione ampia, «essere bilingue vuol dire usare due o più lingue regolarmente; non vuol dire parlare più lingue perfettamente» (Sorace, 2011).
Il bilinguismo infantile ha le stesse caratteristiche del bilinguismo adulto?
No. Il bilinguismo infantile è un’acquisizione spontanea che avviene quando i bambini hanno frequenti occasioni di sentire più lingue e sufficiente motivazione a usarle. Essi parlano qualsiasi lingua senza sforzo, esattamente come imparano a camminare.
Per un adulto non è impossibile imparare più lingue – infatti, ci sono tantissimi adulti che parlano molto bene una lingua straniera –, però i meccanismi sono in parte diversi e si poggiano sul fatto che l’adulto ha bisogno di sapere come funziona la lingua in modo esplicito. Inoltre, nel bilinguismo adulto non si ha un unico processo di acquisizione, ma un processo già sviluppato precedentemente sul quale si vengono a inserire nuove e differenti conoscenze linguistiche che possono avere un ruolo interferente.
Quindi, per il bambino è più semplice imparare più lingue e i risultati sono decisamente migliori!
Più precisamente…qual è l’età migliore per esporre un bambino alla seconda lingua?
Per crescere un bambino bilingue è importante esporlo ad entrambe le lingue il prima possibile poiché nei primi anni di vita il cervello umano è dotato di una enorme plasticità, la quale permette la massima ricettività nei confronti del linguaggio. Non ha pertanto senso aspettare che una lingua si sia consolidata prima di introdurre la seconda perché, mano a mano che il bambino cresce, la sua predisposizione naturale all’acquisizione del linguaggio si indebolisce e imparare una lingua diventa sempre più un percorso di apprendimento (come imparare le tabelline) e sempre meno un percorso naturale.
Per oggi mi fermo qui.. nel salutarvi, vi lascio alla visione di un breve video che ci mostra 25 bambini felici di essere cresciuti con più di una lingua:
Many Languages, One America: The Voices of Our Children
fonte: La Bottega della Pedagogista